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Centro Pastorale Missionario della Diocesi di Roma / Dal mondo  / Auguri di Natale dalla Palestina

Auguri di Natale dalla Palestina

La lettera di Natale di Mariolina Marchetti, missionaria romana a Ramallah:

Ramallah Natale 2015

Carissimi tutti,

Il Natale del rito liturgico occidentale è già passato, e noi ce ne siamo rimaste silenziose, non avendo l’animo quest’anno per i festeggiamenti. Poi abbiamo letto gli Auguri che suor Donatella, del Caritas Baby Hospital di Betlemme, ha inviato ai suoi amici, e ci siamo riprese dal nostro torpore.

Le suore di questo ospedale vivono la nascita di Gesù ogni giorno, nei bambini che curano, cristani e musulmani insieme, con le loro mamme o nonne che li accompagnano.

“Il Verbo si è fatto carne” e per i credenti questo mistero fa parte del nostro Credo… che dà comunque il capogiro!! Ma come dice la suora[1]:

“Qui ogni giorno è Natale, perché l’Incarnazione ha azzerato qualsiasi differenza. Il canto per il Natale, per i tre Natali che si celebrano in Betlemme[2] bisogna continuare a cantarli, anche se quest’anno la melodia che ne deriva è sommessa, le note sono più lente, il volume più basso.

La violenza di questo periodo, in questa terra e in tutto il medioriente, ha ferito e sta ferendo i nostri cuori, la nostra carne e ci invita a “riaggiustare” il tono.

La paura dell’altro, che provenga dall’una o dall’altra parte, costringe le famiglie a non portare i bambini in Ospedale, il numero dei ricoveri si è ridotto, i genitori, quelli che riescono a raggiungerci, chiedono ai nostri medici di curare i loro piccoli in Day Hospital per poter tornare a casa in giornata.

La violenza, la guerra ci sta “dis-incarnando”, ci sta facendo “sanguinare”, sta togliendo il divino, che è in noi, in ciascun uomo, dalla nostra carne, anche in quella di ciascun bambino. Per questo continueremo anche in questo Natale che si prospetta “freddo e buio” a vivere l’incarnazione come unica e sola opportunità per dare luce al buio, dare calore al freddo, dare un sorriso al “piccolo resto” dei bimbi che arrivano, continuando a cantare anche se sommessamente, sapendo comunque che il nostro canto arriverà a all’orecchio del Bambino Gesù, alla mente e al cuore dei pastori e dei re magi che per noi sono i nostri sostenitori”.

Carissimi tutte e tutti potete facilmente interpretare quello che suor Donatella dice a proposito dei loro bambini, anche alla dimensione del mondo degli adulti con i quali condividiamo i nostri giorni: violenza, sofferenza, limiti di movimento, insicurezza, ecc.

Buon Anno a tutti voi, con affetto. Le AFI di Ramallah (Associazione Fraterna Internazionale) da Mariolina Marchetti

[1] Lo scritto in corsivo è di suor Donatella.

[2] Il primo Natale è il 25 dicembre. Il secondo Natale è quello secondo il calendario ortodosso il 7 gennaio.

Il terzo è quello delle Chiese Armene Ortodosse, che celebrano la Manifestazione di Gesù, non come Bambino Gesù, ma al suo Battesimo nel Giordano il 19 gennaio.