Alienum phaedrum torquatos nec eu, vis detraxit periculis ex, nihil expetendis in mei. Mei an pericula euripidis, hinc partem.

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Qui la Quaresima si vive così… LETTERA DA FLORESTA (Brasile)

Lettera di Don Paolo Boumis per la Quaresima 2016

Carissimi amici,

eccomi di nuovo a raccontarvi qualcosa del nostro cammino qui ad Itacuruba, al mio ritorno dopo il viaggio in Italia di Gennaio.

La prima cosa che mi ha colpito, appena rientrato, è stato l’affetto della gente nel rivedermi. Addirittura in mezzo alla strada, al mercato, nelle scuole che ho ripreso a visitare, è stato tutto un abbraccio. Non riesco ancora, dopo un anno e qualche mese che abito qui, a capacitarmi della tenerezza con cui questo popolo mi tratta. Alle volte mi chiedo se sia corretto raccontarvi un’esperienza, in fondo molto personale, ma credo sia giusto, alla fine, perché fa parte integrante del mio cammino missionario. L’Incarnazione è stata qualcosa di molto simile, perché il Verbo è venuto ad abitare in mezzo a noi…. : una delle strade più vere e sicure per trasmettere il Vangelo è proprio “l’abitare con”, facendo esperienza della prossimità, della vicinanza, della comunione.

La mia salute va bene, anche se il caldo è sempre forte. Ma dopo quasi cinque anni di disperazione per la siccità, finalmente la pioggia è tornata, abbondante, bellissima, consolante e viva. Come direbbe San Francesco: “Utile, umile, preziosa e casta”. Mi sono sempre chiesto perché Francesco la chiamasse anche “casta”. L’ho cominciato a capire rivedendo le stesse terre che avevo lasciate aride, polverose e grigie di tristezza. Le ho ritrovate verdissime, allegre, e pronte per ricevere l’amore del lavoro dei contadini, delle famiglie assetate, degli alberi pronti a ridare i frutti sperati. Casta perché si dona senza violenza; perché sa fare il bene senza imporsi; perché accarezza la terra con la sua frescura senza obbligarla. Non abbiamo avuto tempeste dirompenti o alluvioni tropicali. Solo tanta acqua semplice, che piano piano, senza forzare, senza fare tanto rumore, ha fecondato di vita la gente e ha riempito di speranza le riserve ormai esaurite, per il futuro. L’amore casto è così: non violento, non obbligatorio ma libero di dire sì. L’amore casto serve senza servirsi; dona senza aspettare il grazie; dà vita senza possederla, fa spazio e dona speranza.

Abbiamo iniziato, insieme a tante chiese protestanti, la Quaresima che in Brasile, ormai da 50 anni, è caratterizzata dalla Campagna della Fraternità. È un cammino di preghiera, riflessione, conversione personale e comunitaria, su un tema di attualità sociale e politica brasiliana. È proposta dalla Conferenza Episcopale e spesso, come quest’anno, può essere ecumenica. Il tema del 2016, sulla scia dell’Enciclica “Laudato sii” di papa Francesco è “Casa comune, nostra responsabilità”. L’accento è posto sulla cura dell’ambiente in cui viviamo, specialmente in riferimento alle gravi carenze igieniche e idriche in cui il Brasile vive. Abbiamo ancora altissime percentuali di famiglie che non hanno acqua in casa e vivono con le cisterne o, peggio, grazie ad autobotti e secchi. Moltissime città, grandi e piccole, non hanno una rete fognaria adeguata e quasi ovunque i cumuli dei rifiuti campeggiamo indisturbati vicino alle case. L’esperienza dell’epidemia di Zika, Dengue etc. di questi giorni lo dimostra. Gli ospedali sono al collasso: in città di appena 20.000 abitanti ci sono anche 300 ricoveri al giorno.

Usando testi biblici, brani dell’Enciclica e testimonianze dirette, invitiamo i gruppi, le comunità, i villaggi e i quartieri, a riunirsi attorno alla Parola di Dio, per capire, pregare, impegnarsi a migliorare la situazione. Infatti ogni incontro è accompagnato da gesti concreti, spesso coinvolgendo le autorità pubbliche. Qui ad Itacuruba pensiamo, con le scuole, i bambini del catechismo e i giovani, di fare nelle prossime settimane una grande campagna di pulizia della città, per evitare i depositi di acqua, anche molto piccoli (tipo i bicchieri di plastica), che sono i focolai peggiori delle zanzare. Qui la Quaresima si vive così. La gente aspetta la Campagna di Fraternità, anche per una grande raccolta di fondi nazionale, che finanzia progetti per tentare di risolvere i problemi affrontati ogni anno. La fede e la vita concreta, come ci insegna Gesù, che non ha fatto finta di essere vero uomo, non possiamo mai separarle. Dio abita solo la realtà. Non è possibile incontrarlo altrove. La conversione passa anche attraverso l’impegno visibile, sociale, politico e personale di tutti, per un mondo più bello e abitabile.

Questo è l’augurio per la Pasqua di Passione, Morte e Resurrezione che mi sento di donarvi: che mai separiate la fede, la preghiera, la liturgia, la catechesi, dalla vita vera e dall’amore per l’umanità.

 

Buona Pasqua!

Don Paolo