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LETTERA DA FLORESTA DICEMBRE 2016

Lettera di Don Paolo Boumis, fidei donum della diocesi di Roma a Itacuruba, diocesi di Floresta, Brasile.

Carissimi e carissime,

abbiamo concluso da poco l’Anno Santo della Misericordia e, con l’Avvento, ne comincia subito un altro, se è vero che la misericordia del Padre non conosce confini!

Quale misericordia per noi, in questa terra bellissima e sofferente? Ricorderete, forse, che in Febbraio vi scrivevo a proposito della pioggia che aveva rallegrato il Sertão secco e arido. Quella gioia è durata ben poco. Sono dieci mesi che non fa una goccia d’acqua. Mi hanno dolorosamente spiegato che quelle pioggerelline invernali erano solo un’illusione. In realtà stiamo completando sei anni di secca. Le cisterne e gli invasi che credevamo riempirsi si sono asciugati in brevissimo tempo. Il caldo opprimente di queste settimane, con temperature quotidiane intorno ai 40°, sta dando il colpo di grazia. Le conseguenze sono evidenti: tre villaggi si sono svuotati per mancanza d’acqua, per cui i progetti agricoli sono evaporati come l’acqua. Molte famiglie sono andate via da Itacuruba in case di parenti, in altre località più vicine al fiume o meglio attrezzate con pozzi e pompe. Anche il lavoro pastorale ha avuto un’interruzione, in queste comunità, perché non c’è più nessuno a cui proporre un cammino…

A questo dovete aggiungere che le elezioni amministrative hanno tolto il pane di bocca a 300 famiglie che dipendevano dal sindaco uscente. I mesi dopo una sconfitta elettorale, nei nostri municipi, sono notoriamente tempo di licenziamenti, disinteresse, cumuli di mondezza e soprattutto ingiustizie palesi contro chi deve ricevere dal municipio mesi e mesi di stipendio regolarmente guadagnato. Il sindaco e la sua truppa scappano fisicamente dalla città e chi s’è visto s’è visto. In 30 città del Pernambuco sta intervenendo la Polizia Federale per metterci una pezza, ma le speranze sono poche, anche perché qui il fatalismo, purtroppo, impera e la paura di ritorsioni allontana la gente anche dalla più legittima denuncia all’autorità giudiziaria. In pratica, chi ha subito l’ingiustizia non fa nulla o quasi per riprendersi ciò che è suo. Sto cercando di convincere i miei parrocchiani a una sorta di class action, ma mi sembra di parlare una lingua sconosciuta.

L’altro fronte per il quale gridiamo misericordia è la situazione politica nazionale: il governo golpista di Michel Temer, diventato presidente con la vergognosa cacciata di Dilma Russeff, sta devastando in poche settimane le conquiste di 14 anni di governi popolari. Ieri è stata approvata la famigerata PEC 104, cioè una legge che per vent’anni (non due mesi…) bloccherà qualunque investimento per salute e educazione che non sia sotto il livello minimo di bilancio. In pratica: niente più scuole nuove, università, borse di studio e ambulanze per i prossimi VENT’ANNI! Insieme a questa norma, si è anche autorizzato l’aborto nei primi tre mesi di vita. Queste manovre sono state realizzate senza alcuna discussione parlamentare, senza che i giornali e la televisione ne dessero alcuna notizia. Misericordia per i poveri ragazzi della squadra di calcio Chapecoense morti nell’incidente aereo di questi giorni. Una tragedia molto sentita in tutto il paese, che però ha offerto sul piatto d’argento ai mass media, pagati dai ricconi al potere, la possibilità di non parlare delle disastrose decisioni governative. Le reazioni sono forti e già ieri ci sono stati duri scontri a Brasilia. Si prevedono tempi difficili. L’unica speranza è che questo governaccio cada e Lula possa tornare quanto prima.

Ma la misericordia di Dio è grande nonostante queste dure realtà. Il nostro progetto del gruppo scout va a gonfie vele: abbiamo già una cinquantina di ragazzi entusiasti, che stanno vivendo questi primi passi con una grande allegria. Domenica il buon Dio ci ha regalato una Provvidenza supplementare, inaspettata e per questo ancora più bella: stavamo lambiccandoci il cervello per trovare come comprare le divise dei ragazzi, che sono abbastanza care, ma un responsabile nazionale della nostra associazione ci ha promesso una donazione completa di tutto in breve tempo. È un materiale che non può essere più venduto perché appartiene a una rimessa sbagliata (la fabbrica all’epoca fece piccoli errori di tessuto e colori). Non è perfettamente in regola, ma ci hanno assicurato che non se ne accorgerà nessuno e poi… a caval donato….

Il giorno dell’Immacolata inizierà la Novena della festa Parrocchiale di Nossa Senhora do Ó, la Vergine dell’attesa, che ci prepara alla nascita del Salvatore con fede e speranza. Ci uniremo a tutta la Chiesa nella festa più bella, insieme a voi.

A risentirci per Natale!

Un grande abbraccio.

Don Paolo