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LETTERA DA FLORESTA OTTOBRE 2016

Lettera di Don Paolo Boumis, missionario fidei donum della Diocesi di Roma in Brasile:

Carissimi,

sono passate da pochi giorni le fatidiche elezioni municipali. Ha vinto il candidato dell’opposizione, facendo cadere un potere ultra decennale del precedente governo. Siamo una piccola città, con appena 4000 elettori, ma gli effetti di questo risultato, nonostante tutto, sono molto importanti.

Innanzitutto per la reazione popolare alla vittoria: alla chiusura dei seggi, alle 17, si sono riuniti davanti all’ufficio elettorale. Qui c’é il voto elettronico, per cui dopo 15 minuti già si sanno i risultati (altro che in Italia.!) All’annuncio è esplosa la gioia e i mortaretti hanno iniziato un bombardamento durato tutta la notte. In centinaia hanno subito invaso la chiesa parrocchiale, in lacrime, tra grida, preghiere, scioglimento di “promesse”, cioè dei voti fatti alla Madonna perché orientasse la vittoria. Alcuni si sono fatti la piazza tutta in ginocchio per andare a ringraziare Dio per queste elezioni. Una scena indimenticabile e… incontrollabile!

Ma al di là dell’emozione del momento, molto più seriamente devo registrare le profonde ferite inferte alle famiglie per causa dei diversi orientamenti di voto. Fratelli che non si parlano da mesi perché già in giugno avevano deciso in modo opposto per chi votare… Coppie di sposi sull’orlo della separazione, perché il marito lavora per il Municipio da dodici anni e se il sindaco attuale sa che la moglie gli vota contro, viene licenziato in tronco. Sono spuntate, nottetempo, anche le pistole, una portata dal marito della candidata del governo, l’altra dal candidato vice-sindaco che poi ha vinto. Abbiamo visto dal vivo la diffusissima corruzione elettorale, la compra-vendita di voti in cambio di promesse di lavoro, materiale di costruzione, medicine, pneumatici nuovi per la macchina o sacchi di riso e fagioli. L’opposizione ha seguito e filmato gli episodi incriminati con telecamere e motociclette, fino all’alba, e denunciando i fatti irregolari. Una strategia vincente.

L’effetto principale, a lungo termine, sarà il totale ricambio dei dipendenti comunali (più di trecento) che automaticamente saranno rimossi alla fine dell’anno, essendo al 100% elettori perdenti. In questo posto il municipio ha, praticamente, il potere assoluto sul lavoro delle famiglie. Fa e disfa a suo piacere. Tutti lo sanno, lo accettano supinamente, e cercano di attaccarsi al carro del vincitore per poter mettere insieme il pranzo con la cena.

Capite quanto ho dovuto predicare sulla pace sociale, sulla giustizia, sulla democrazia… ma sembra che ogni quattro anni questo teatro debba ripetersi allo stesso modo. Vedremo se la nuova amministrazione fará meglio della precedente.

La notizia più buona, però, è che abbiamo iniziato l’attività del Gruppo Scout “Escoteiros do São Francisco”. Abbiamo già una trentina di bambini e ragazzi, ma entro la fine dell’anno certamente riempiremo i posti disponibili. Siamo molto felici di questa iniziativa, che anima con una freschezza molto allegra i pomeriggi domenicali della sonnolenta Itacuruba. Vi invio il simbolo del gruppo e il modello del fazzolettone che abbiamo scelto. Siamo circa una dozzina di adulti impegnati. Un bel risultato che ci riempie di orgoglio e soddisfazione. A questo proposito, considerando le grandi spese iniziali per la fondazione del gruppo come le uniformi, i corsi di formazione, i materiali etc. e che la gente di qui potrà contribuire per una parte piccola anche nel futuro, se qualcuno, come sempre, desidera aiutarci, sia il benvenuto! Il mio ringraziamento anticipato va a tutti voi, comunque, per l’appoggio e la preghiera che mi accompagnano sempre. Se volete fare un’offerta a favore di questo progetto, potete usare il solito conto postale che avete usato in passato per l’acquisto della mia macchina che, dimenticavo, vi saluta e ringrazia dall’alto dei 53.000 km che ha già fatto in meno di due anni….

Ultima notizia: probabilmente il prossimo anno la mia casa diventerà un piccolo Seminario Propedeutico: dovrei accogliere e seguire tre giovani della Diocesi che stanno chiedendo di entrare in seminario. Sarebbe un anno introduttorio, di preghiera, studio e missione. Il Vescovo ed io stiamo elaborando il progetto. Ancora niente di definitivo, ma vi farò sapere.

Un abbraccio grande.

Don Paolo

simbolo-gruppo

fazzoletto