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Centro Pastorale Missionario della Diocesi di Roma / Dal mondo  / Lettera da Floresta settembre 2015

Lettera da Floresta settembre 2015

LETTERA DA FLORESTA SETTEMBRE 2015

 

 

 

Carissimi e carissime,

 

scrivo dopo questo intensissimo mese di Agosto che è stato caratterizzato soprattutto per la visita, qui ad Itacuruba, del gruppo della Diocesi di Roma, organizzata dal Centro Missionario Diocesano.

Abbiamo accolto per 15 giorni Don Matteo Zuppi, il nostro Vescovo Ausiliare di Roma Centro e direttore del Centro Missionario, quattro seminaristi del Seminario Romano (Mattia Gabriele, Dario e Andreas) e la signorina Loretta.

Sono stati ospitati nelle famiglie della parrocchia, per dormire e per mangiare (moltissimo!). Ovunque l’accoglienza è stata bellissima, generosa, allegra, nella semplicità della famiglia. Abbiamo vissuto la festa del Sacro Cuore, che per sette giorni ha riempito la chiesa di fedeli e tante visite alle comunità della zona rurale, dove il gruppo ha sperimentato la durezza della vita nella siccità del Sertão, ma sempre con allegria e disponibilità. Abbiamo partecipato al ritiro diocesano delle Sante Missioni Popolari, tra canti e catechesi nello stile comunitario e fraterno che caratterizza la nostra chiesa.

L’ultimo giorno abbiamo fatto festa nella casa parrocchiale, con tante persone che hanno pianto di commozione e di saudade, con la promessa di rivederci quanto prima.

Poi abbiamo visitato Recife, in particolare la tomba del grande vescovo Dom Helder Câmara, profeta e amico dei poveri. Ci siamo poi spostati a Salvador da Bahia. Nell’antica capitale del Brasile, terra di Africa trapiantata in America con la violenza della schiavitù di 400 anni, abbiamo incontrato i preti della Diocesi di Firenze, Don Luca e Don Paolo, che vivono e operano in uno dei quartieri più poveri della città, Massaranduba, dove solo da pochi mesi sono state tolte le ultime palafitte costruite su un’immensa fognatura, casa di migliaia di disperati.

L’ultimo giorno siamo andati a trovare un mio grande amico: Giovanni-João Cara, religioso dei Piccoli Fratelli del Vangelo di Charles de Foucauld, (ex-alunno del Seminario Romano, ordinato sacerdote nel 1952) che è stato il primo Fidei Donum della Diocesi di Cagliari (oltre 50 anni fa) e che ora da anni vive in comunità con il popolo della strada. Nella comunità, molti barboni e senza tetto, attraverso la fraternità, la preghiera e l’amicizia, riescono a liberarsi di droga e alcool. La sua casa, nell’isola di Itaparica, di fronte a Salvador è un santuario di povertà evangelica, di eleganza del riciclo, di vita che definire povera è un eufemismo. Giovanni dorme in una stanzetta di un metro per due insieme al Tabernacolo, facendo della sua vecchiaia (86 anni tra qualche giorno) un inno all’amore di Dio, alla fraternità gioiosa e alla comunione con gli ultimi.

Questa visita dolcissima e commovente ha concluso il viaggio dei “romani”, lasciando aperte, come sempre in queste occasioni, molte domande e dando pochissime risposte. Abbiamo sentito l’abbraccio della chiesa di Roma per la nostra missione di Itacuruba e siamo certi che il futuro ci vedrà lavorare insieme per il bene di questo piccolo meraviglioso popolo brasiliano.

Da parte mia un sentito grazie a Don Matteo, a Don Michele, a Daniela e Francesca del Centro Missionario, per l’attenzione e l’amore con cui hanno preparato e voluto questo viaggio. Ai ragazzi e a Loretta il mio abbraccio e il mio “arrivederci a presto”!

 

Don Paolo