Alienum phaedrum torquatos nec eu, vis detraxit periculis ex, nihil expetendis in mei. Mei an pericula euripidis, hinc partem.

Lo spirito di Bodgaun

Testimonianza dal Nepal letta durante la Veglia Missionaria Diocesana del 15 ottobre da Alberto Luzzi, Associazione Jay Nepal.

Un tremore ha attraversato il campeggio quando abbiamo spento le luci per qualche minuto e siamo rimasti in silenzio. Abbiamo capito tutti insieme in un momento cos’era il villaggio di Bodgaun senza la nostra presenza. Ma come abbiamo potuto portare 136 volontari provenienti da diverse regioni del Nepal per 7 giorni in un campeggio di volontariato, in un luogo così lontano, abbandonato a se stesso, piegato dalla devastazione del terremoto, fatto di un popolo senza casa, senza acqua, senza lavoro, senza assistenza, senza futuro.. Un applauso ci ha riportato alla nostra missione: coraggio! Noi possiamo e dobbiamo fare qualcosa per questi nostri fratelli e sorelle in difficoltà, siamo qui per questo, non abbiamo paura!

Tutto era iniziato con un altro tremore, molto più spaventoso, quello del terremoto che ha devastato il Nepal lo scorso 25 aprile. Da allora alcune donne e uomini hanno cominciato a lavorare insieme per portare i primi soccorsi, rimuovere le macerie, abbattere le case pericolanti. Il dolore ha creato solidarietà e comunione e col passare dei giorni i volontari sono diventati sempre di più fino a che ci siamo costituiti in associazione: Jay Nepal è il suo nome, che vuol dire “coraggio Nepal!”. Anche con l’aiuto economico di tanti donatori e del Centro Missionario Diocesano di Roma abbiamo portato filtri per rendere potabile l’acqua nei villaggi più remoti, abbiamo costruito 400 rifugi sicuri, gli shelters, per permettere alle famiglie di ripararsi dai monsoni, abbiamo ricostruito parti di un acquedotto…

E così quanto ci sembrava impossibile è diventato realtà, un’esperienza unica, un laboratorio di volontariato che unisce tante persone, oltre le differenze di età, di etnia, di casta, di credo, di condizione economica e sociale. Persino alcuni pompieri da Roma sono venuti ad insegnarci le basi di primo soccorso per sviluppare una capacità di risposta di fronte alle emergenze e rendere più qualificato il nostro servizio. Altri pompieri verranno nelle prossime settimane per tenere dei corsi e fare formazione. In questi mesi più di 10 volontari romani si sono uniti a questa missione.

La nostra ultima esperienza si è conclusa pochi giorni fa: il campeggio di volontariato a Bogdaun, un villaggio abitato da una delle caste più basse e svantaggiate del Nepal. Abbiamo visto il villaggio cambiare giorno dopo giorno. Quella che all’inizio era diffidenza è diventata amicizia. I volti spenti, impauriti, disorientati, sono diventati fieri, colmi di speranza. Centinaia di abitanti del villaggio si sono uniti ai nostri progetti, sono diventati parte attiva, non solo fruitori, ma attori. Persino il Preside della scuola, dopo averci visto al lavoro, è venuto al campeggio per chiederci di andare a recuperare i bambini che non la frequentano più. L’ultima sera, poi, è stata una festa: a centinaia sono venuti al campo, ci hanno dedicato una danza a sorpresa e ci hanno incaricato di una missione: “Aiutateci! Fratelli, non lasciateci mai più da soli!”.

Siamo tornati a Katmandu con la consapevolezza che qualcosa è cambiato davvero.

Sappiamo di avere una responsabilità, che saranno centinaia i volontari, fratelli e sorelle del Nepal e del mondo, che risponderanno alla nostra prossima chiamata per un nuovo campo di volontariato. Ma abbiamo la consapevolezza che l’opera grande di tutta questa nostra attività è lo spirito che si è creato tra la gente dei villaggi e i volontari: l’amore, la compassione, la carità e la condivisione sono più forti della diffidenza, della paura e della disperazione. Siamo andati al villaggio di Bogdaun per cambiare e siamo tornati cambiati, è successo qualcosa che va al di là delle nostre persone e tutti noi volontari di Jay Nepal sappiamo che se cammineremo uniti, noi in Nepal e voi che da Roma ci sostenete, qualcosa di grande e di bello insieme possiamo farlo davvero!

Jay Nepal