Alienum phaedrum torquatos nec eu, vis detraxit periculis ex, nihil expetendis in mei. Mei an pericula euripidis, hinc partem.

Blog

Centro Pastorale Missionario della Diocesi di Roma / Attività  / Quando cammino per le strade non trovo più i miei amici…

Quando cammino per le strade non trovo più i miei amici…

Lettera di P. Elias Janji, della Chiesa Armeno cattolica di Aleppo, ai partecipanti alla Veglia Missionaria Diocesana del 15 ottobre 2015. La lettera è stata letta da Francesco Giovannelli, Presidente dell’Associazione “Aiutiamo la Siria! (AIULAS)”.

“Cari amici riuniti a Roma nella Basilica di San Giovanni, vi invio un caro saluto da Aleppo dove i cristiani che ancora vivono qui combattono contro il male, restando sulla terra dei loro antenati.

In città è rimasta una piccola minoranza dopo la grande fuga (forse fino all’80%); probabilmente sono quelli che non hanno i mezzi per uscire.

Noi durante questa guerra pensiamo a come sopravvivere scappando dalle bombe, cercando un po’ d’acqua per non morire e tutte le cose misere che potete immaginare.

La nostra gioventù ha dimenticato cosa significa sognare, magari di diventare un medico o un avvocato; ora i giovani pensano solo ad uscire e scappare per non morire; gli adulti pensano a come possono avere un po’ di soldi per comprare il pane, la verdura e le cose più importanti per non morire.

Nelle chiese vediamo solo i genitori e qualche ragazza, quando cammino per le strade non trovo più i miei amici.

Ma attraverso questo male abbiamo sentito una grande solidarietà, un grande amore dalle comunità nel mondo che ci aiutano; e soprattutto i miei amici dell’associazione AIULAS sostenuti anche del Centro Pastorale Missionario di Roma con i quali abbiamo realizzato due progetti per distribuire l’acqua e i serbatoi a più di 400 famiglie, e pensiamo anche di fare altri progetti per l’inverno.

Credo che i cristiani che sono rimasti hanno un grande ruolo: vivere e testimoniare un alto livello dell’essere cristiani e dei valori umani.

Io personalmente potevo lasciare e scappare dato che sono un sacerdote e facilmente posso trovare un residenza in un qualsiasi paese nel mondo, come tanti hanno già fatto.

Ma non sono diventato prete per realizzare il mio tornaconto, quanto per essere con la gente in qualsiasi situazione; dico così perché il mio rimanere con il mio popolo non ha senso senza il vostro aiuto e solidarietà che ci aiuta a sopravvivere in questi tempi difficili, ci aiuta a trovare un senso nella resistenza contro il terrorismo e il male.

Vorrei aggiungere che se i cristiani lasciano il Medioriente significa che esisteranno nel mondo più fondamentalisti e più jihadisti: se esiste un musulmano moderato è perché esiste un cristiano nel Medioriente.

Per questo vorrei ringraziare a mio nome e a nome dei cristiani rimasti, voi e tutti quelli che credono in noi e nel nostro voler rimanere nel Medioriente e soprattutto ad Aleppo”.

P. Elias JANJI – Chiesa Armeno cattolica di Aleppo