Alienum phaedrum torquatos nec eu, vis detraxit periculis ex, nihil expetendis in mei. Mei an pericula euripidis, hinc partem.

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Centro Pastorale Missionario della Diocesi di Roma / Testimonianze  / Repubblica Centrafricana – Sr. Paola Gabrieli

Repubblica Centrafricana – Sr. Paola Gabrieli

Sr. Paola Gabrieli, delle Figlie del Sacro Cuore, originaria della Parrocchia Sant’Anna a Morena, è missionaria nella Repubblica Centrafricana dal 2002.


 

 

Carissimi,

noi stiamo bene. Ieri avevamo appena in tempo portato i bambini in famiglia per il breve congedo della festa dell’Ascensione (sino a domenica), perchè qui si festeggia oggi, e poi abbiamo sentito tanti spari. Fatima non è tanto distante da noi. Purtroppo è un quartiere vicino al Km 5, dove ci sono ancora tanti seleka musulmani. Dunque poichè qualche giorno fa hanno attaccato i musulmani, quest’ultimi (pensiamo che non siano dei musulmani del posto, ma mercenari) hanno preso di mira gli sfollati che si sono rifuggiati nel recinto della Chiesa di “Nostra Signora di Fatima”. Subito ci sono arrivate le notizie dalla gente, dicevano che era rimasto ucciso anche un padre, infatti là ci sono tre padri comboniani. Ma ci siamo accertate che i tre padri erano vivi; tra i 15 morti c’è anche un ex prete diocesano, pugnalato tra gli sfollati.

Ci sono stati anche tanti feriti perché hanno gettato anche una granata e usato altre armi.

Noi siamo preoccupate, oggi le strade che ci collegano alla capitale erano bloccate da pneumatici incendiati lungo le strade. Le mie suore centrafricane dicono che sono segni di protesta del popolo contro il governo e le milizie francesi e della MISCA, che sono spettatori passivi.

Ormai il paese si sta dividendo: basi verso il nord musulmane e verso il centro cristiane ma c’è una zona, il Km 5 dove si sono stabiliti i seleka musulmani.

Sappiamo tutti che ci sono musulmani e musulmani e cristiani e cristiani per dire che non si può fare di tutta l’erba un fascio. Ma questa situazione che si sta prolungando ormai da troppo tempo sta inasprendo lo spirito di molti, che vedono le famiglie decimarsi a causa di una vendetta a catena.

Personalmente penso che non può venire la salvezza da milizie straniere anzi queste talvolta aggravano la situazione, ma deve sorgere un valoroso condottiero centrafricano che si metta a capo delle forze dell’ordine del Paese. Occorre un governo più efficace.

Spero tanto che lo Spirito Santo che illumina le menti possa ispirare le persone adatte per trovare nuove strategie per il piano di pace.

E’ certo che il Signore che è asceso al cielo, dopo esser disceso agli inferi, è con noi e ci dona il suo Spirito di speranza e di forza.

A noi ora spetta di dare ragione della nostra speranza con tenacia e tenerezza, come dice papa Francesco.

Non ti nascondo che la situazione si riflette nella storia di ciascuno di noi: ho avuto problemi con l’equipe insegnanti che reclamava un aumento di salario per delle ore supplementari rispetto all’orario solito (in preparazione agli esami finali), ma sempre dentro la massa oraria prevista da un decreto in applicazione del Ministero dell’Educazione. La domanda è caduta, dopo un dialogo in presenza del rappresentante dei genitori e un ispettore dello stato e un ispettore dell’ECAC (insieme della scuole cattoliche), perché mi hanno consegnato un documento di revendicazioni infondate, davanti alle quali nessuno è sceso sul terreno tranne le persone che ho voluto chiamare personalmente. Ora la scuola procede normalmente sino alla fine in luglio sotto le direttive anche di questo ispettore che avevo chiamato ancora prima che si manifestasse il malcontento. Ho terminato la riunione con la frase del Papa: “Meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca”. Non tutto il male viene per nuocere: mi sono resa conto che i miei insegnanti dopo tanti sforzi per trasmettere lo spirito del nostro carisma e le esigenze della scuola cattolica non hanno voluto aderire e si è visto come hanno risposto anche sul piano dell’insegnamento. Quindi alla fine dell’anno scolastico partiranno tutti e assumerò altri formati alla scuola “Giovanni Paolo II” che abbiamo voluto aprire già da 4 anni, come iniziativa intercongregazionale per formare gli isegnanti della Sc. materna e Sc. Elementare. Un’altra battaglia la sto portando avanti nel campo sociale, nel lavoro in rete con altre sette associazioni che lavorano per i ragazzi di strada e in situazione vulnerabile come i nostri bambini. Sono tre anni che abbiamo firmato un partenariato con una ONLUS umanitaria francese, ma questa sta portando avanti gli accordi in modo che si approfitta dei poveri. Già da tempo me ne sono resa conto e prima di lasciare la coordinazione ho cercato di aprire gli occhi agli altri responsabili, solo ora che è tanto evidente mi credono.

Purtroppo gli africani fanno fatica a denunciare le ingiustizie a causa della loro storia. L’altro giorno in una riunione di confronto gli altri si sono rassicurati che potessi partecipare perché sanno che io sono diretta e non diplomatica come loro ma i due approcci si completano. Carissimi, vi ho delucidato tanti aspetti che diventano motivo di rendervi partecipi per poterci accompagnare con la preghiera nella nostra missione in Centrafrica.Vi raccomando di aiutarmi a chiedere al Signore la pazienza perchè è un po’ di tempo che la perdo facilmente. Grazie di cuore!

Sr Paola